I Domain, band tedesca capitanata dall'unico musicista "originale", il chitarrista Axel Ritt, tornano in auge con questo nuovo lavoro "Chronicles Of Love, Hate And Sorrow", un ensemble di power metal melodico che prende spunto ed ispirazione dal capolavoro letterario di Goethe “I dolori del giovane Werther“.
Lontani dall'hard rock di una volta, la band tedesca è scaduta in melodie tanto soft da lasciare all'ascolto il dubbio che questa virata non sia in realtà una mossa vincente.
Infatti, se al primo ascolto a perplessità fa da padrona, ritornando sui brani il senso del lavoro cambia colore, e lascia spazio veramente ad un'interpretazione disincantatamente soggettiva.
"Picture the Beauty" rimane in testa come una filastrocca, per il resto le song sono melense e gli arrangiamenti sinfonici sono portati in molti casi oltre la soglia della decenza.
Un album che lascia molti se e ma, i fan ed i fruitori occasionali daranno personalmente un giudizio perchè tanto è il divario dal vecchio stile della band.
La track migliore in assoluto è “Dinning Their Graves” per i vari cambi di tempo ed un arpeggio di chitarra divinamente interpretato.
Sinceramente, la band teutonica con qualche piccolo accorgimento, avrebbe potuto rendere il lavoro più completo e meno stucchevole, già solamente togliendo l'uso spropositato del pedale.
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